Synecdoche2020
Visuale | 2020, Aug    

Synecdoche2020

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Statue che vengono abbattute, statue che vengono costruite, statue dimenticate, ricoperte dagli escrementi degli uccelli, statue di cui vergognarsi e statue da recuperare. Ha senso costruire una statua? Ha senso pietrificare un essere umano e costringerlo a essere il simbolo di un’idea? Ha senso innalzare un essere umano sopra tutti gli altri e metterlo a loro modello? Inoltre ha senso fare una statua a un’idea? Cercare cioè di fermare un pensiero e renderlo fisso? Sineddoche è una riflessione sulle statue suddivisa in tre capitolI. Il primo è un gioco ironico sul bisogno compulsivo di costruire statue; durante le proteste di Black lives matter del 2021 negli stati uniti diverse statue di schiavisti sono state abbattute. Il pensiero collettivo andava subito a come sostituire la statua eliminata. La soluzione era trovare una persona degna a cui costruire la statua. Ma esisterà questa persona degna? O chiunque in quanto essere umano ha una parte oscura o non condivisibile per cui la sua statua finirà per gratificare alcuni e ferire altri? Il secondo capitolo apre la riflessione sul culto della personalità; sulla bugia insita nell’attribuire a uno solo il merito di qualcosa; sulla tradizione che ci ha portati a pensare la storia come le azioni e le decisioni di singoli esseri umani e non di gruppi. Probabilmente in un tentativo di semplificazione troppo spesso pericoloso (che ha come estrema conseguenza l’esaltazione di singoli con personalità megalomani). Il terzo capitolo è una rilettura dei dieci comandamenti nella loro versione originaria tratta dal deuteronomio. “non ti farai alcuna scultura (6) né immagine qualsiasi di tutto quanto esiste in cielo al di sopra o in terra al di sotto o nelle acque al di sotto della terra” Cosa significa? Perché proibire le sculture e le immagine? Lo scrittore Dov Elbaum indaga il senso di questa proibizione e suggerisce che significhi non fermarsi. Fermare la parola, le idee, esaltare una particolare situazione, nascondono il tentativo di provare a rimanerci per sempre. Ma esiste anche una sola idea che non ammette il suo superamento? La paura delle statue, dell’esaltazione di una idea altro non è, quindi, che la paura di bloccarsi, di pietrificarsi e di non andare avanti.Un mondo pieno di statue è un mondo che tende a replicarsi sempre uguale a se stesso.